venerdì 9 gennaio 2015

Credere nel senso di marcia

Noi lo zaino lo utilizziamo ancora, ma con questa scuola abbiamo tante cose in comune. Prima di tutto il momento di condivisione a inizio giornata; poi il lavoro cooperativo, la cattedra abbandonata in un angolo, la didattica basata sulla scoperta e l'assenza di voti. Non posso dire che si proceda senza fare i conti con i dubbi. Nel nostro mestiere è impossibile. Però, quando penso al senso del nostro lavoro, mi rilasso e procedo con determinazione. Di una cosa sono fermamente convinta: è finito il tempo del sapere trasmissivo e ripetitivo, in cui al centro sembrano essere i quaderni pieni; è finito il tempo delle risposte anticipate per poi ritrovarle tutte uguali al momento dell'interrogazione. Oggi dobbiamo davvero insegnare ad apprendere, dobbiamo provocare la curiosità verso la ricerca di risposte nuove. Allora ho spostato il fuoco sul setting: spazi, materiali e strumenti per "tirare fuori" le conoscenze possedute, incontrarne e costruirne di nuove.
Non sto dicendo che ci riesco. Sto dicendo che con convinzione vado verso questa direzione.
Ancora con lo zaino, questo
sì, e anche con tanti "pezzi" del passato, perché ci sono eredità preziose che vanno custodite con cura. 

http://comune-info.net/2014/04/senza-cattedra/

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