domenica 17 novembre 2019

Proposte novembre-dicembre 2019

Eccomi a comunicarvi tre nuove iniziative programmate con la classe per le prossime settimane:

- giovedì 21 novembre 2019: partecipazione alla Festa dell'albero programmata all'interno del Progetto "Pianta! Insieme per il clima. La rivoluzione delle piante."
Giardini pubblici, ore 9.00
Attività: messa a dimora di alcuni alberi; laboratorio "Gli alberi di Munari" con il coordinamento di Vittoria Negro.

- mercoledì 27 novembre 2019: partecipazione allo spettacolo teatrale "I brutti Anatroccoli", liberamente ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen.
Teatro Electra, ore 10.30

- mercoledì 4 dicembre 2019: partecipazione alla proposta prevista all'interno del Progetto S.A.V.E. (Sostenibilità, Azione, Viaggio, Esperienza), espressione di un Protocollo d'intesa tra MIUR e Museo del Risparmio. Questa prevede un percorso formativo e attività laboratoriali dedicati all’educazione finanziaria, alla sostenibilità e all’economia circolare usufruendo del “discovery truck”. Si tratta di un tir allestito con device multimediali che, a partire da ottobre 2019, sta viaggiando per l’Italia insulare e meridionale, coinvolgendo diverse regioni e sostando in oltre 20 città, per educare, attraverso il gioco e l’apprendimento interattivo, sui temi dell’economia circolare e dell’alfabetizzazione finanziaria. 
Piazzale adiacente al Centro Direzionale del Comune di via Isonzo, dalle ore 12 alle ore 13.30
Per ulteriori informazioni: http://www.savetour.it/


Scheda dello spettacolo teatrale

STILEMA
in
I BRUTTI ANATROCCOLI
liberamente ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen
Di e con: Silvano Antonelli
Dai 3 ai 10 anni / Pubblico Misto


Essere uguali
essere diversi
cosa ci fa sentire "a posto" oppure "in difetto"
rispetto a come "si dovrebbe essere"?

Per una bambina, per un bambino ogni attimo è la costruzione di un pezzo della propria identità.
Il mondo è pieno di modelli e di stereotipi di efficienza e “bellezza” rispetto ai quali è facilissimo sentirsi a disagio. Basta portare gli occhiali, o metterci un po' più degli altri a leggere una frase, o avere la pelle un po' più scura o un po' più chiara, o far fatica a scavalcare un gradino con la sedia a rotelle, o essere un po' troppo sensibili, o un po'....
Chiusi nelle proprie emozioni è come si sentisse un vuoto, un pezzo mancante.
Ma è proprio da quella mancanza che bisogna partire.
Questo tempo pare sfidarci a essere capaci di costruire noi stessi e la nostra identità, accettando le differenze e le unicità di cui ognuno è portatore.

La fiaba di Andersen a cui il titolo si ispira è qui vista come un archetipo. Come un “classico” che tocca un argomento universale, che va ben oltre il tempo in cui la fiaba è stata scritta. Per indagare un tema che tocca nel profondo il destino di ogni bambino e di ogni persona. Una fiaba che si modifica per parlare a questo presente.
Tra papere con gli occhiali, strumenti musicali, divertenti e poetiche suggestioni, lo spettacolo cerca di emozionare intorno all'idea che tutti, ma proprio tutti, possano cercare di rendere la propria debolezza una forza. Da qualsiasi punto si parta e in qualsiasi condizione ci si senta.
Un modo per alzare gli occhi e guardare il grande cielo che ci circonda.
Quel cielo nel quale la vita, qualunque vita, ci chiede di provare a volare.

Lo spettacolo è stato elaborato lavorando in tre direzioni:
- La prima è, come sempre, il rapporto con bambini e ragazzi della scuola dell'infanzia e primaria.
Con loro ho condotto dei laboratori teatrali durante i quali si è giocato intorno ai concetti di “normalità” e di “diversità”.
- La seconda è avere incontrato “ex bambini” che sono stati bambini particolari.
Qualcuno aveva difetti fisici. Qualcuno difficoltà di apprendimento. Varie, e tante differenze.
Ora sono “grandi” e a loro ho chiesto di raccontarmi il percorso che li ha portati dal sentirsi “brutti anatroccoli” a trovare, comunque, un loro modo per volare.
- La terza direzione è stata quella di confrontarmi con esperti di varie discipline per approfondire, anche sotto il profilo teorico, il tema dello spettacolo.

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