Ieri mattina, dopo un saluto di apertura e il nostro appello fonologico, ormai tutto associato agli aggettivi, mi sono spostata in fondo all'aula, affidando la classe alle mani di Lucilla, la mia ex alunna tredicenne, venuta a portare tra noi il diritto all'istruzione con la storia di Malala Yousafzai.
Che cosa è successo poi, pur conoscendo le capacità progettuali e organizzative maturate nella mia classe precedente a furia di consegne aperte, è stato tanto di più di quanto io stessa mi potessi aspettare.
Dopo una narrazione iniziale, supportata da una serie di parole chiave, ognuna collegata ad una slide, Lucilla è passata a condividere con i bambini l'organizzazione delle attività, a cui ha dato avvio subito dopo, testimoniando una forza organizzativa importante e attenta al momento che stiamo vivendo. Aveva predisposto una cartella trasparente per ogni bambino. All'interno: cartoncini colorati, la stampa delle foto delle diverse fasi della storia, fogli a righe ad anelli, spago, l'articolo sul diritto all'istruzione, alcune frasi di Malala... tutto il necessario per confezionare un "libro" che ricostruisse i passaggi più importanti della vita di Malala, assemblando il materiale e arricchendolo con delle didascalie.
- Quando, a sette anni, presentai Malala alla mia classe, avevo consegnato una dispensa con la sua storia ad ogni mio compagno. Oggi voglio proporne la costruzione a voi. -
E mentre si accinge a distribuire il materiale, Lucilla si avvicina a me per chiedermi se ci sia qualche alunno con difficoltà: aveva preparato anche delle cartelle, riconoscibili solo a lei, che contenevano la stessa attività, ma facilitata da didascalie già pronte, così da lavorare solo sull'associazione testo-immagine.
Un'attenzione ancora rara anche tra noi insegnanti.
Il coinvolgimento dei bambini potete immaginarlo. L'aula, in un attimo, si è animata. Cartoncini, foto, forbici, colla, carta dappertutto, mentre i "libri" piano piano, prendevano forma.
Al termine del lavoro, ad attenderli, una seconda attività: l'invito a scrivere, nell'ultima pagina del libro, ciò per cui ogni bambino sarebbe disposto a combattere.
La mattina si è conclusa con una valutazione aperta dell'attività da parte dei bambini, a cui è seguita la visione delle prime scene del film documentario su Malala. Giusto venti minuti, il tempo di far nascere il desiderio, in attesa della visione integrale programmata per la prossima settimana.
Tanti i grazie che i bambini hanno rivolto a Lucilla, accompagnati dalle motivazioni del loro apprezzamento.
Da parte mia, difficile aggiungere altro a ciò che le ho espresso direttamente davanti alla classe e mentre rientravamo a casa a piedi, facendo un pezzo di strada insieme.
È sempre meraviglioso spostarsi. Non credo esista qualcosa di più bello, per un insegnante.
Oggi, poi, mi sono sentita tanto Zorba sulla balaustra mentre vedeva Fortunata volare.
"Zorba rimase a contemplarla finché non seppe se erano gocce di pioggia o lacrime ad annebbiare i suoi occhi gialli di gatto nero grande e grosso, di gatto buono, di gatto nobile, di gatto del porto."
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