mercoledì 14 aprile 2021

A proposito di occhi bendati

Ne abbiamo parlato a lungo lo scorso anno: mentre ci ritrovavano dentro una situazione senza precedenti, la scuola, messa su la didattica a distanza, dopo una buona dose di lezioni frontali, interrogava e proponeva verifiche. Anche alla primaria. 

Cose che accadono quando si smette di chiedersi a cosa serva la scuola e quale sia il nostro compito. Quando non si è conquistata la capacità di attenzione al contesto e ai vissuti di chi apprende.

E ora, davanti alla notizia di una nuova interrogazione a occhi bendati, siamo allo sconcerto generale.

Ma cosa potevamo aspettarci da una scuola che si è occupata di tutto, ma è ripartita senza prendersi il tempo per rileggere ciò che durante il primo lockdown è stato messo in piedi in tutta fretta?
È sufficiente soffermarsi a guardare i contenuti di alcune sezioni dei vari Piani per la didattica digitale integrata e le preoccupazioni più diffuse che li hanno guidati saltano subito all'occhio. Documenti che dicono tanto su che scuola siamo e sull'incapacità di ripensarsi a partire dalle fragilità che sono state subito evidenti.

Eppure noi, ben prima di valutare, dovremmo avere il compito di aiutare i ragazzi a crescere (come ben scrive Regi Palermo), in un clima di fiducia, aggiungo io, costruendo autonomia e responsabilità.

Eppure, mentre noi siamo qui che discutiamo di occhi bendati durante un'interrogazione, ci sono tante altre bende che andrebbero rimosse.

Sono quelle di chi, in piena pandemia, con scuole e classi che aprono e chiudono tra colori e quarantene, famiglie in grave disagio economico e psicologico, docenti e studenti stremati, sta mandando circolari con il "cronoprogramma per la somministrazione delle prove per classi parallele".
Ne ho letto con attenzione una che mi è stata mandata ieri sera e mi sono chiesta: ma ci si è accorti dentro che cosa siamo? Come è possibile esprimere questo davanti alle evidenti difficoltà di essere accanto ai nostri studenti come meriterebbero e di garantire il nostro compito in modo adeguato?

È sconcertante osservare che anche ora, la scuola, scoperchiata come non mai, sia incapace di tornare al suo compito e di scegliere cosa mettere al primo posto. 

Perciò non stupiamoci troppo delle bende che si vedono: sono solo l'effetto di troppa cecità laddove, più che in qualunque altro luogo, si dovrebbe essere capaci di guardare lontano.

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