martedì 13 aprile 2021

Non stancarti mai di seminare

 
Ieri, a chiudere il tirocinio, dopo quattro anni insieme, tre con l'attuale classe, è stata Chiara. Quando fai scuola sperimentando nuove strade, riflettendo di continuo sugli effetti di ogni scelta, di ogni proposta, su ogni fatto che semplicemente accade e sulle vite che ogni giorno mostrano qualche nuova parte di sé, una studentessa attenta diventa presto una presenza preziosa. Sono altri occhi che osservano la stessa realtà, riflessioni che con te smontano e regolano; attenzione a ciò che nasce, a ciò che cresce. Emozioni che ti sorprendono nello stesso momento e costruiscono vicinanza e amore per questo mestiere così difficile ma così privilegiato.

Così è stato con Chiara, alla quale ho aperto senza riserve, facendole conoscere il mio essere maestra nelle pratiche, ma anche ogni rilettura e ogni fatica. E sempre l'importanza di farsi sorprendere dalla bellezza, di farle spazio. 
 
Ci siamo conosciute attraverso le riflessioni, i nostri sguardi posati sui bambini nello stesso momento, il dolore per le loro sofferenze, la gioia per le loro conquiste, lo stupore per la profondità e la pienezza delle loro parole. E soffermandoci insieme su tutto ciò che è nato, laddove nessuno avrebbe scommesso niente.

Sarà difficile dimenticarmi di te, alla ricreazione, mentre sorprendi N., proprio N., che si ritaglia il tempo per scrivere un libro. - Ma hai visto? N. sta scrivendo un libro! Mi ha detto il titolo e mi ha chiesto come può farlo diventare un libro vero.
Proprio come me hai cercato lo scatto. Non è una foto, noi lo sappiamo, non ai nostri occhi. Per te è una conquista che nessuno avrebbe creduto possibile. Per me ciò che dice che maestra sei già.

Grazie Chiara. Avrei potuto salutarti raccontando della tua unità sul bullismo, snodata tra il bellissimo silent book di Vanessa e il role-play, valorizzando quel fare insieme di cui hai respirato la forza, ma il tuo essere maestra lo avevo già visto ed apprezzato in tutto ciò che abbiamo condiviso in ogni giorno in presenza e tanto nel passaggio alla didattica a distanza. È con la tua complicità che ho sperimentato l'attività cooperativa su digitale, spegnendo le videocamere e osservando una realtà ancora nuova. È in te che ho trovato la mia stessa urgenza di dirci la meraviglia riempiendo ogni pausa e ogni dopo. 

A ogni bambino hai lasciato una piccola serra, con terra e semi e parole importanti, a me la bellezza che esplode nella semplicità che tu sai bene quanto amo.

Io ti rinnovo la mia gratitudine per ogni giorno condiviso, per ogni volta che mi hai fatto sentire meno sola, per aver accolto la mia fragilità insieme alla mia forza, per aver visto la fatica ma esserti fermata sulla bellezza. Per l'affetto grande che è nato. E per questa straordinaria complicità professionale che so che durerà nel tempo. Il mio bene è con te.

"E ricorda: se anche non dovessi raccogliere niente, non stancarti mai di seminare".
 
 

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