domenica 26 ottobre 2014

Noi genitori: "L'altro, un altro me"

Un momento di pausa. Apro il blog. Vediamo cosa c’è di nuovo in classe…
Ecco un video. Lo vedo. Lo rivedo ed ecco riaffacciarsi le immagini ed emozioni di un’altra faticosa, anzi, faticosissima giornata.
In appena un minuto di video è racchiusa una grande lezione di vita. 
L’altro diventa un’opportunità, anzi l’unica opportunità...per cambiare, per migliorare, per vivere. 
Possiamo avere a disposizione capacità, strumenti, convinzioni, ma si riconoscono e acquisiscono valore solo attraverso l’altro. Solo se apriamo la nostra mente alla collaborazione con tutti coloro che si adoperano per un medesimo fine, tutto prende forma…tutto prende colore. Tutto ha un senso.
Solo se siamo disposti ad aprire il nostro modo di pensare perché sia pronto ad accogliere i molteplici punti di vista diversi dai nostri, allora si è veramente pronti a costruire insieme. Per camminare verso un unico traguardo, da raggiungere nello stesso momento proprio perché nessuno, ma proprio nessuno, rimanga fuori.
Questo è quello che hanno imparato i nostri figli fino ad oggi nel loro percorso scolastico.
Questo è quello che respirano i nostri bambini ogni giorno in classe. Che ciascuno è rispettato e ha trovato il suo posto.
Mentre scrivo mi viene in mente questo racconto. Come sempre io porgo…poi ad ognuno la sua riflessione…
“L'altro giorno ho visto una formica che trasportava una foglia enorme. La formica era piccola e la foglia doveva essere almeno due volte il suo peso.
Ora la trascinava, ora la sollevava sopra la testa. Quando soffiava il vento, la foglia cadeva, facendo cadere anche la formica.
Fece molti capitomboli, ma nemmeno questo fece desistere la formica dalla sua impresa. L'osservai e la seguii, finché giunse vicino a un buco, che doveva essere la porta della sua casa.
Allora pensai: "Finalmente ha concluso la sua impresa!". Mi illudevo. Perché, anzi, aveva appena terminata solo una tappa.
La foglia era molto più grande del foro, per cui la formica lasciò la foglia di lato all'esterno ed entrò da sola. Così mi dissi: "Poverina, tanto sacrificio per nulla".
Ma la formichina mi sorprese. Dal buco uscirono altre formiche, che cominciarono a tagliare la foglia in piccoli pezzi.
Sembravano allegre nel lavoro. In poco tempo, la grande foglia era sparita, lasciando spazio a pezzettini che ormai erano tutti dentro il buco.”
Grazie sempre Maestra Enrica per questi spunti di riflessione…

Isabella Ongarelli (Isa)

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