giovedì 13 novembre 2014

Tu figlio di chi sei?

"Linguaggi che si intrecciano e creano legami.
Il mondo dell'arte incontra la famiglia e la racconta attraverso parole, suoni e immagini.
Un processo creativo in cui la famiglia è un soggetto vivo, generativo di emozioni, ricordi, speranza."

Delicatezza pura che ci tende la mano. Non ho resistito al desiderio di portarla qui.

Le parole sono della bellissima Filastrocca dei figli del mondo di Bruno Tognolini.
  

Filastrocca dei figli del mondo (Bruno Tognolini)
 
Tu figlio di chi sei? Son figlio di due stelle 
Nel cielo ce n'è tante ma le mie son le più belle 

Tu figlio di chi sei? Del sole e della luna 
Non splendono mai insieme: cala l'altro e sorge una 

Tu figlio di chi sei? Son figlio del villaggio 
Dieci madri, venti padri, cento cuori di coraggio 

Tu figlio di chi sei? Di un grande albero solo 
Ma così alto e forte che da lui io spicco il volo 

Tu figlio di chi sei? Di un amore, di un viale 
Di un bue e di un asinello, di un dio, di un ospedale 
Il nostro nome è uomini, siamo figli e figliastri 
Di altri figli degli uomini, della terra e degli astri.

2 commenti:

  1. Tu figlio di chi sei?...
    Un giorno ho preso tre candele.
    Ho acceso la prima candela e ho spiegato che la sua luce rappresentava l’amore di una mamma, la mamma della nascita, che ha sostenuto e accompagnato un figlio fin quanto ha potuto…
    Poi, con la prima candela ho acceso la seconda candela.
    In quel semplice gesto ho spiegato che la prima candela ha passato il suo amore per il figlio alla seconda candela che, invece, rappresentava la mamma del cuore.
    Poi con delicatezza ho soffiato sulla prima candela che si è spenta, mentre la seconda ha continuato a splendere e bruciare luminosa…quel soffio racchiudeva dolore, povertà, debolezza, difficoltà e incapacità.
    Infine ho preso la seconda candela e ho acceso la terza candela che rappresentava il figlio, passandole, così, la nuova luce e il nuovo amore.
    Ho lasciato che le luci delle due candele splendessero con tutta la loro intensità, calore e bellezza insieme…rassicurando che questo splendore sarebbe durato per sempre.
    Allora, tu figlio di chi sei?...La risposta è arrivata da sola.
    Sono il figlio, sono il dono, di due diversi amori.
    Sono il figlio della luce e della speranza e per questo mi sento il figlio più fortunato del mondo. La mia vita è un piccolo miracolo, non importa come sono stato pensato, voluto e atteso…Questo non cambia niente. Io ho ricevuto il dono della vita qui e adesso. Così sono la persona più stupenda al mondo e solo io posso aprire questo dono, solo io posso vivere questa vita. Nessun’altro ha il diritto di essere me. Sono unico e irripetibile, ma la mia storia è quella di tutti: perché sono un uomo.
    Grazie per questa "delicatezza pura che ci tende la mano..."

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  2. Mi sembra di vedere quegli occhi mentre osservano le candele, lo sguardo pensieroso che si ammorbidisce nel sorriso di chi sente l'amore. Grazie per aver condiviso con noi.

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