martedì 3 marzo 2015

Due parole su un incontro inaspettato con la valutazione autentica

Oggi, in biblioteca. È il momento della registrazione dei libri. Una serie di discorsi attira la mia attenzione.
- Quante pagine ha il tuo libro?
- Centoventisette!
- Il mio centoquarantotto. Ne ho ventuno in più di te!
- Io ho preso due libri. Ne ho novantasette nel primo e settantotto nel secondo. Ne ho centosettantacinque!
Il compagno lo guarda e gli dice: - Per contare più in fretta potevi fare cento più ottanta e togliere tre e due!
L'altro aggiunge: - Io lo so fare anche in un altro modo: cento più cento meno venticinque!
I discorsi hanno contagiato anche gli altri. Io senza farmi notare seguo tutto e sorrido. Chiaramente non mancano quelli che provano e inciampano. Ma provano...
In modo naturale, si è presentata un'occasione ghiotta per verificare non ciò che i bambini sanno, ma "ciò che sanno fare con ciò che sanno".
Inutile dirvi che il rientro a scuola è stato meraviglioso. Giornata di sole, bambini felici del loro carico di libri e io soddisfatta di questo incontro non programmato con la "valutazione autentica".

Per chi volesse curiosare sul concetto di "valutazione autentica":
"La valutazione autentica e quella tradizionale" 
"La valutazione autentica" di Mario Comoglio

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per aver lasciato un tuo commento! La pubblicazione avverrà entro le 24 ore.
I contenuti offensivi o inadeguati saranno immediatamente rimossi.