venerdì 6 marzo 2015

Piccole cose

Quelle che vi racconterò sono davvero piccole cose, eppure ci dicono molto sugli effetti dei modelli offerti e sul valore del tempo investito nei primi anni della scuola elementare se crediamo nell'autonomia dei bambini e nella costruzione della cura e dell'amore per lo spazio nel quale trascorrono buona parte dei loro anni scolastici.
Ormai in classe funziona così. Il nostro spazio e le nostre cose sono importanti per tutti e abbiamo capito che nell'ordine si lavora meglio; perciò, si collabora perchè l'aula sia sempre ordinata e pulita. Quando qualcosa non è al suo posto o un oggetto va aggiustato, c'è sempre qualcuno che interviene...
Niente resta in giro. Se di una matita, un colore, una gomma non si trova subito il proprietario, viene riposta nella scatola degli oggetti smarriti nella quale i bambini vanno a cercare quando si accorgono che  manca loro qualcosa. 
Se i banchi sono sporchi, fanno subito la loro comparsa spray e rotolone o le salviette per ambienti, e tutto torna subito pulito.
Sotto il banco tutti hanno la loro cartella e sanno bene che ogni cosa deve essere riposta con ordine all'interno. Quando vanno via controllano sotto i banchi per verificare che ci sia solo la cartella e il libro che stanno leggendo.
In fondo all'aula c'è la bibliotechina di classe. Le nostre piccole bibliotecarie si occupano di riordinarla e di disporre i libri in modo da stimolare l'interesse dei compagni. Sempre loro, prima della merenda, gestiscono il registro: scrivono la data del giorno e assistono i compagni nella registrazione di resi e nuovi prestiti.
Negli armadi, a disposizione dei bambini, ci sono dei piccoli giochi, molti realizzati con materiale di recupero. I bambini alla ricreazione, dopo aver fatto merenda tutti insieme, li prendono e giocano per poi riporre tutto con cura nel posto giusto.
Durante la ricreazione i bambini vanno autonomamente in bagno, due femmine e due maschi per volta. Un bambino e una bambina, con turno settimanale, hanno l'incarico di distribuire sapone e carta igienica che poi si occupano di riportare in classe e riporre nello spazio dedicato.
Mentre si aspetta di andare in bagno, i bambini apparecchiano, occupandosi di preparare anche il tavolo per i compagni che hanno il turno del sapone, per poi iniziare a mangiare tutti insieme. La ricreazione non inizia mai senza augurarsi collettivamente il "buon appetito".
Durante la lezione non si sentono più richieste come "Posso bere?", "Posso andare in bagno?". I bambini ormai hanno condiviso le regole e si muovono autonomamente, così che le attività non si interrompono di continuo. Sanno che durante la lezione possono uscire uno alla volta, conoscono i momenti in cui non è opportuno e attendono.
Quando finisce la lezione, l'aula è ordinata e pulita, proprio come l'abbiamo trovata, e non è raro vedere qualche bambino tornare indietro per raccogliere ancora qualcosa o mettere a posto un'ultima sedia.
È vero sono tutte piccole cose. Eppure io credo che l'amore per il proprio spazio e questa prime forme di fiducia siano fondamentali per stare bene a scuola e per conquistare la propria autonomia.
Da insegnante, la gioia più grande arriva quando ti accorgi che devi intervenire sempre meno, che trovano le loro strategie organizzative e che sono loro, abituati alla collaborazione, a supportare chi ancora ne ha bisogno.
Il mio compito è solo quello di continuare ad offrire modelli, essere quello che mi aspetto da loro. E crederci, senza fretta. Tutto qui.

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