domenica 20 dicembre 2015

Noi genitori: Discorso del Papa al Sinodo della Famiglia

Quando ho letto le parole espresse dal Papa, inizialmente ho pensato che non ci fosse altro da aggiungere.
Poi, riflettendo, ho ritenuto che, invece, fosse bello introdurle con un mio pensiero, sempre nello spirito di condivisione, soprattutto per spiegare il perché le ho inserite all'interno del blog nella rubrica dei genitori.
La famiglia è per i nostri figli, come per noi genitori, la prima scuola di umanità, di socialità, dove si impara a vivere e a relazionarsi con gli altri.
Poi, arriva il momento in cui si “esce” dalla famiglia e si “entra” in altre, altrettanto importanti e determinanti nel cammino di crescita dei nostri figli.
La scuola è una di quelle. E lo dico con convinzione, perché famiglia e scuola hanno ciascuna e insieme, in un rapporto di continuità educativa, il ruolo di accompagnare i nostri figli, di essere una risposta vera a tutti i loro bisogni. Essere una scuola e una famiglia capaci di riconoscersi in questo progetto di vita comune per loro, cercando sempre di negoziare i confini, per conoscersi, rispettarsi, ascoltarsi e scambiarsi serenamente osservazioni per costruire una visione sempre più completa e attenta di ognuno di loro.
Ecco perché personalmente penso che molte parole che esprime il Papa possano essere per noi genitori un messaggio di speranza e di fiducia per i nostri figli, ma si possano altrettanto collocare con la stessa intenzione all'interno di un percorso scolastico…

“Puoi aver difetti, essere ansioso e vivere qualche volta irritato, ma non dimenticare che la tua vita è la più grande azienda al mondo.
Solo tu puoi impedirle che vada in declino.
In molti ti apprezzano, ti ammirano e ti amano.
Mi piacerebbe che ricordassi che essere felice, non è avere un cielo senza tempeste, una strada senza incidenti stradali, lavoro senza fatica, relazioni senza delusioni.
Essere felici è trovare forza nel perdono, speranza nelle battaglie, sicurezza sul palcoscenico della paura, amore nei disaccordi.
Essere felici non è solo apprezzare il sorriso, ma anche riflettere sulla tristezza.
Non è solo celebrare i successi, ma apprendere lezioni dai fallimenti.
Non è solo sentirsi allegri con gli applausi, ma essere allegri nell'anonimato.
Essere felici è riconoscere che vale la pena vivere la vita, nonostante tutte le sfide, incomprensioni e periodi di crisi.
Essere felici non è una fatalità del destino, ma una conquista per coloro che sono in grado viaggiare dentro il proprio essere.
Essere felici è smettere di sentirsi vittima dei problemi e diventare attore della propria storia.
È attraversare deserti fuori di sé, ma essere in grado di trovare un’oasi nei recessi della nostra anima.
È ringraziare Dio ogni mattina per il miracolo della vita.
Essere felici non è avere paura dei propri sentimenti.
È saper parlare di sé.
È aver coraggio per ascoltare un “No”.
È sentirsi sicuri nel ricevere una critica, anche se ingiusta.
È baciare i figli, coccolare i genitori, vivere momenti poetici con gli amici, anche se ci feriscono.
Essere felici è lasciar vivere la creatura che vive in ognuno di noi, libera, gioiosa e semplice.
È aver la maturità per poter dire: “Mi sono sbagliato”.
È avere il coraggio di dire: “Perdonami”.
È avere la sensibilità per esprimere: “Ho bisogno di te”.
È avere la capacità di dire: “Ti amo”.
Che la tua vita diventi un giardino di opportunità per essere felice …
Che nelle tue primavere sii amante della gioia.
Che nei tuoi inverni sii amico della saggezza.
E che quando sbagli strada, inizi tutto daccapo.
Poiché così sarai più appassionato per la vita.
E scoprirai che essere felice non è avere una vita perfetta.
Ma usare le lacrime per irrigare la tolleranza.
Utilizzare le perdite per affinare la pazienza.
Utilizzare gli errori per scolpire la serenità.
Utilizzare il dolore per lapidare il piacere.
Utilizzare gli ostacoli per aprire le finestre dell’intelligenza.
Non mollare mai ….
Non rinunciare mai alle persone che ami.
Non rinunciare mai alla felicità, poiché la vita è uno spettacolo incredibile!”

2 commenti:

  1. Isa grazie per quanto condividi in questo blog, un grazie speciale perchè le parole del Papa (che personalmente non avevo ancora avuto modo di apprezzare) sono state il più bel regale di Natale che potessi desiderare.
    Ti voglio bene.
    Simona

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  2. Grazie per questa bella condivisione, Isa. Oggi rileggo con la necessaria lentezza e ne apprezzo ogni passaggio. Anche io, proprio come Simona, penso che queste parole siano un dono meraviglioso.
    Ti abbraccio.
    Enrica

    RispondiElimina

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