mercoledì 28 dicembre 2016

Accogliere, esserci

Nuovo messaggio, semplice, diretto, come si scrive a chi ti è familiare: -Maestra, mi sei mancata tantissimo. Uno di questi giorni usciamo?
Impossibile dire di no.
Mi emoziono sempre quando gli ex alunni vengono a trovarmi a scuola o mi cercano quando hanno bisogno di un confronto, o semplicemente perché vogliono vedermi, sentire che continuo ad esserci. Perciò a scuola, a casa, nella mia vita, mi piace che le porte per loro siano sempre aperte.
Sì, qualcuno dice che bisogna mettere limiti, che rischiamo carichi emotivi eccessivi, ed è sicuramente vero. Ma, per me, sapere che per un alunno, la scuola, noi, possiamo essere l'altra possibilità, un riferimento adulto in più, mi piace. Per questo, nella mia idea di scuola, al centro, c'è sempre la capacità di accogliere, nella convinzione che un bambino che trova spazio, che sta bene, ha buone probabilità di essere un adulto sereno e di trovare un suo spazio nella società. Ed è proprio per questo che quando in classe le complessità aumentano, non mi scoraggio. Respiro, caccio via l'ansia e riposiziono. 
Se si comincia con il benessere, con una buona relazione, il resto arriva.

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