giovedì 1 dicembre 2016

Attività non programmata

Martedì, prima di andare a scuola, ho visto un video che mi ha colpito molto e che mi ha fatto dire ad alta voce "Io questo me lo porto a scuola".
Così ho fatto. Perciò, arrivata in classe, prima di dare inizio all'attività programmata, e fornendo solo poche ed essenziali informazioni, ho distribuito ai bambini due foglietti colorati e ho chiesto loro di scrivere, in uno, quello verde, una parola bella, per loro importante; nell'altro, quello fucsia, una parola brutta. Così ho appuntato la richiesta alla lavagna, precisando semplicemente che, insieme alla parola, doveva essere riportato anche il perché della scelta.
Alla fine abbiamo raccolto i biglietti e li abbiamo letti tutti. Subito dopo, ho proposto la visione del video ai bambini e ci siamo soffermati a fare delle riflessioni insieme.
Conclusa l'attività, mentre passavo come previsto alla storia, Maria Efisia, la mia collega dallo sguardo speciale e sempre attenta a ciò che nasce in classe, ancora emozionata da quanto emerso, mi ha chiesto di conoscere il seguito di questa provocazione
Io le ho risposto la verità: non c'è un seguito. Non sempre c'è un seguito immediato. Ci sono attività che entrano semplicemente come stimoli per i bambini e come opportunità per noi insegnanti. Questa, in particolare, era molto utile soprattutto a noi, era un'occasione per osservare ancora che cosa c'è dentro la nostra classe, di che riflessioni sono capaci i nostri bambini quando lasciamo che esprimano i loro pensieri e le loro emozioni.
Io amo lavorare per percorsi di senso, quelli che cercano spazio e attraversano più saperi, ma so che è importante anche portare tanti stimoli brevi, quelli che apparentemente non si trattengono.
Se dovessimo accogliere solo ciò su cui possiamo fermarci, dovremmo lasciare fuori troppe cose.
Una cosa è certa: noi insegnanti dobbiamo fare scelte di continuo. Scegliere che cosa far entrare, scegliere quando e su che cosa fermarci, riconoscere le opportunità da accogliere anche quando sappiamo che non sarà possibile trattenerle.
In questo caso, lo dico, non ho proprio resistito. Ho immediatamente visto un'occasione da non perdere per ascoltare i nostri bambini.

Condivido con voi gli scritti dei bambini, dai quali ho tolto i nomi, e il video già riproposto su Edmodo.

Agli scritti dei bambini

Scuola di sogni. Sogni di scuola.
Video di Saverio Tommasi e Domenico Scarpino.
Da un'idea di INDIRE (Elisabetta Mughini, Stefania Chipa) e Fondazione UIBI di Lucca (Paolo Masini).

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