Al banco del check-in. Siamo in fila per la consegna dei bagagli da imbarcare.
Uno dei miei bambini, il nostro filosofo, mentre stiamo verificando i documenti e consegniamo i bagagli, si posiziona sulla mia destra e si allunga verso l'addetto: - Mi scusi - cerca attenzione - posso chiederle una cortesia? - Io mi volto incuriosita e ascolto M. mentre chiede con grande serietà: - Sa, quei signori che mettono i bagagli in quella specie di ruota? Non sono mai delicati con le valigie, anzi le lanciano proprio. - Poi, mentre indica il suo bagaglio: - La vede quella? È la mia borsa ed è molto fragile. Per piacere può dirgli di fare attenzione?
Colpita dalla richiesta e poco convinta della fragilità del bagaglio di M., mi avvicino e gli chiedo: - M. perché sei così preoccupato? Perché dici che la tua borsa é fragile? - M. mi guarda e con voce grave mi risponde: - Maestra, perché dentro ho la bacchetta magica di Harry Potter!
A quel punto, completamente investita dalla tenerezza perché da M. mi aspettavo di tutto, meno che la bacchetta di Harry Potter, guardo l'operatore con complicità e gli chiedo di prestare attenzione alla motivazione che porta M. ad assicurarsi un trattamento speciale per il suo bagaglio. Osservo che la tenerezza investe anche lui, così lo rassicura ma gli spiega anche che a occuparsi dei bagagli sono tanti e sempre di corsa, così la cosa migliore è riaprire il bagaglio e assicurare ben bene la bacchetta tra gli indumenti.
M. si mette all'opera e noi riprendiamo le operazioni.
Crescono, sì crescono, ma la parte bambina resiste. Che bellezza.
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