giovedì 1 maggio 2014

1° maggio: conoscere e interrogarsi

1950, Aligi Sassu, sezione della pittura murale eseguita nella foresteria di Monteponi
Oggi è la festa del lavoro. La scuola è di nuovo chiusa. In mezzo a tante altre feste e ai tanti giorni di chiusura non c’è stato modo per spendere neanche qualche parola.

Ci sarà tempo, è vero. Eppure, da insegnante, quando faccio passare giorni come questi in silenzio, mi vergogno sempre un po’. Mi sento come chi sbatte la porta contro opportunità importanti. Perché le ricorrenze e gli eventi sono occasioni per aprire in maniera naturale alla storia e alle riflessioni sociali.

Il 1° maggio è la festa del lavoro ed è celebrata in molti Paesi del mondo per ricordare l'impegno del movimento sindacale e i traguardi raggiunti dai lavoratori in campo economico e sociale.

Per la scuola del Sulcis Iglesiente è un’occasione fondamentale per accompagnare gli studenti a indagare la storia del mondo minerario che aveva tutte le caratteristiche che hanno dato senso alle lotte dei lavoratori: condizioni di lavoro terribili che coinvolgevano anche donne e bambini, turni fino a dodici ore, nessuna sicurezza, salari irrisori.
Condizioni che hanno avuto l’effetto di scioperi passati alla storia per gli eccidi: Buggerru, 4 settembre 1904; Nebida e Gonnesa, 20 e 21 maggio 1906, Iglesias, 11 maggio 1920.

Ma è anche un’opportunità per riflettere sulla realtà di oggi, dove il lavoro, benché sancito dall’articolo 1 della nostra Costituzione, è pressoché assente, più che mai nel nostro territorio, dove continua a crescere il numero dei disoccupati, dei cassaintegrati, delle persone che non saranno mai ricollocate e dei giovani costretti ad andare lontano senza sapere se potranno mai tornare. 
E per ripensare al tempo trascorso dai primi del 900 a oggi, a una società che forse ha dato troppe cose per scontate fino a riportarci, in qualche modo, alle condizioni di partenza. 

Oggi siamo nella società dei non contratti, di orari di lavoro definiti solo sulla carta che non lasciano spazio al tempo della vita e di stipendi con i quali si riesce a malapena a sopravvivere.

Questi contenuti e riflessioni il 1° maggio può farli entrare a scuola. A noi insegnanti il dovere di trovare i percorsi e gli approfondimenti per ogni età.

2 commenti:

  1. e che 1 MAGGIO sia... è un buon inizio di giornata leggere ciò che scrivi... il lavoro è una risorsa e una conquista importante nella vita dell'uomo soprattutto quando ci aiuta a pensare a quello che stiamo facendo e in modo particolare a "come" lo stiamo facendo. Buon primo maggio a chi ci crede ancora!

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  2. "E' la speranza degli uomini che mi commuove..." C. Peguy
    Un 1° maggio nel rispetto della dignità umana. Nella solidarietà che si esprime anzitutto nel sentirsi responsabili di tutti, nel saper vivere con un cuore aperto, sensibile e attento questo tempo di instabilità...mantenendo, seppur a volte con fatica, sempre viva la speranza.

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