domenica 27 giugno 2021

Il blog chiude. A tutti, grazie!

Cosa c'è di nuovo in classe 

Carissimi genitori di ieri e di oggi, carissimi amici che, per un motivo o per un altro, siete stati e siete vicini a "Cosa c'è di nuovo in classe", eccomi a informarvi di una decisione sulla quale riflettevo da tempo: dalla data odierna, le attività sul blog sono interrotte e nei prossimi giorni provvederò alla chiusura.

Non è una scelta facilissima da capire. Non per chi con questo spazio ha costruito un legame. Ma siamo dentro un altro tempo e il suo compito è terminato.

Chi mi è vicino lo sa: il blog ha avuto un ruolo molto importante nella mia vita professionale. Ha accompagnato gli anni in cui ho capito che non era più tempo di muoversi in equilibrio e che, per farlo, sarebbe stato necessario dare voce alle scelte e assicurare una documentazione puntuale.

Così è stato lo spazio che ha accolto l'urgenza delle mie riflessioni e che mi ha aiutato a guardare al quotidiano mostrandomi tutti quegli aspetti che in situazione non riuscivo a vedere. Ed è stato il luogo in cui aprire a L'altro sguardo: quello delle famiglie.

Ha fatto maturare la mia consapevolezza e ha fatto crescere l'intenzionalità delle mie scelte, aiutandomi a regolare di continuo la mia azione educativa e quella didattica.

Scoperchiando, di fatto, il nostro fare scuola, ha sostenuto l'alleanza con i genitori e ha fatto sì che sentissi meno la solitudine, consentendomi di costruire una vicinanza ideale con le tante colleghe e colleghi che, pur lontani, avevano convinzioni vicine alle mie.

È stato anche uno spazio che mi ha esposto, non posso negarlo, in tante occasioni utilizzato per darmi addosso. Ma non mi è dispiaciuto mai, perché so bene quanto tutto questo mi ha aiutato a definire meglio le mie convinzioni e ciò che vale la pena difendere.

Oggi sono qui, non senza fatica, a mettere un punto fermo. Ma non posso farlo senza prima ringraziare chi, per diversi anni, ha vissuto il blog con me, e con me l'ha sentito compagno di un'idea di scuola. 

Grazie di cuore, Isa. Grazie, Simona.

Ma grazie anche a tutti coloro - davvero tantissimi (sono 576.300 visite) - che l'hanno accolto come opportunità per conoscere la scuola viva e che lo hanno riconosciuto come spazio di riflessione e luogo da cui attingere per muovere passi in nuove direzioni. 

A tutti, un abbraccio carico di gratitudine,

Enrica

2 commenti:

  1. Avete presente quando ci si ritrova davanti a una difficile partenza? Quando sei lì, in piedi, con gli occhi lucidi e vorresti offrire le parole giuste, che poi giuste non lo saranno mai? Quando faresti di tutto per trattenere, sapendo anche che devi lasciare andare, in un gesto di amore vero?
    Ecco. Oggi mi trovo in un momento così, dove vorrei saper esprimere il mio grazie, ma so che non troverà le parole capaci di farlo.
    Il blog per me è storia, è un pezzo importante della mia storia, come mamma, come Isa. Sono cresciuta con lui e grazie a lui, perché è stato prima di tutto luogo di sincera accoglienza. Luogo dove poter posare riflessioni, pensieri, idee, restituzioni, convinzioni. Luogo dove rivedersi negli occhi degli altri e capire che l’altro siamo davvero noi, in quel dare e ricevere.
    Luogo di comunità.
    Mi ricordo il mio primo timido commento nel lontano 2013, e sentire in lui l’inizio di un entusiasmante viaggio. Un viaggio straordinario e proprio per questo non facile, come lo sono tutti quelli in cui ti metti in gioco davvero, sapendo che ogni rotta tracciata, poteva richiedere un cambiamento, anche improvviso. Sapendo che potevi anche ritrovarti sola in mezzo al mare, senza provare alcun pentimento, perché può succedere di perdersi ma vince la certezza che è sempre meglio che non partire mai. Sapendo che in verità non sei mai sola, quando accanto a te c’è chi ha scelto di sentirsi parte e che solo insieme tutto diventa possibile.
    Un viaggio dove non è stato un rincorrere i traguardi, ma assaporare ogni partenza e tutto quello che occorreva fare perché nessuno rimanesse a terra.
    Il blog è stato il viaggio della bellezza. Perché esiste una differenza tra il guardare e il saper vedere. E qualsiasi cosa non puoi vederla se non ne vedi la bellezza. E troppo spesso tutto quello che contiene bellezza non siamo capaci di fermarlo, di coglierlo, di apprezzarlo dando tutto per scontato. Quando scontato non è. Perché davvero, non lo è.
    Per salutare il blog, per ringraziare di cuore te, Enrica, per il tuo esserci sempre tutta intera in quel tuo amore esigente ed indulgente verso la vita, che è la scuola e verso tutto quello in cui credi, concludo con un passaggio a me tanto caro, che abbiamo già incontrato. Parole che traducono la convinzione che solo chi sa che la realtà dice come dobbiamo essere, che cosa dobbiamo fare e pensare ma i sogni e l'immaginazione sono gli unici che possono aiutarci a vedere quello che manca alle cose per farle diventare più belle, più vere, più grandi…può avere un cuore a misura di oceano...
    “Conosco delle barche
    che tornano sempre quando hanno navigato.
    Fino al loro ultimo giorno,
    e sono pronte a spiegare le loro ali di giganti
    perché hanno un cuore a misura di oceano”

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  2. Isa, grazie. Di più ora non so dire, ma tu sai cosa può contenere questa parola anche da sola.
    Ti abbraccio. Enrica

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