Alcuni collages fotografici per raccontarvi il nostro Carnevale.
É stata una mattina intensa che ci ha sorpreso per la rapidità con la quale è volata via. E già... è proprio così: il tempo delle cose belle scorre sempre troppo veloce!
Solo una nota amara che ha rattristato tutti noi: erano assenti Samuele Serpente, Alessia Albero e Veronica Vaso. Tutti e tre malati.
A loro vogliamo dire: «Non siate tristi! Ci aspettano ancora tante feste insieme e voi sarete con noi!».
Prometto che il mio commento sarà breve, anzi no! non posso promettervelo perché quando inizio a scrivere non so mai dove arrivo…però prima o poi so fermarmi!
RispondiEliminaIl giorno della festa di carnevale organizzata per i nostri bambini da Maestra Enrica e Maestra Maria Efisia, ho avuto la fortuna di poterci essere, anche se per un tempo brevissimo (ho portato alcuni dolcetti che noi genitori abbiamo acquistato insieme per lo spazio dedicato alle “frittelle e chiacchiere in allegria”), per poter personalmente vedere e sentire…
Appena giunta nel corridoio ho provato una bellissima emozione: ho avvertito una scuola viva, non fatta solo di muri, non intesa semplicemente come istituzione, ma una scuola con “un cuore ed un’anima”. Si, ho provato il piacere di sentire quel meraviglioso, sano, costruttivo “chiasso” di cui ho già parlato in qualche commento precedente…e non appena aperta la porta dell’aula, attraverso gli occhi dei bambini, ho avuto l’immediata conferma che per i nostri figli l’esperienza della scuola primaria rimarrà un ricordo straordinariamente indelebile.
Un ricordo fatto indubbiamente di impegno, di studio, di apprendimento, di regole, ma anche di spensieratezza, di serenità, di libertà, di stupore e di incanto, che se ben radicati nei bambini, li aiuterà a “ricaricarsi” e rafforzarsi per riuscire a vivere meglio le prove della vita, per essere sempre pronti, quando occorre, a ricominciare.
Ingredienti che anche noi genitori ed insegnanti, in qualità di educatori, dovremmo fare nostri: libertà di essere senza troppi “abiti da indossare”, spensieratezza nell’affrontare una giornata senza troppe responsabilità, stupore ed incanto di fronte ai pensieri dei nostri bambini che racchiudono l’ingenuità delle idee non ancora contaminate dal mondo degli adulti e che, in fondo, proprio in quelle loro idee sono racchiusi i segreti del domani.
Voi mi direte: e una semplice festa ti ha portato a questa riflessione? La risposta è: si. Perché ritengo che le feste con tutti gli elementi che le compongono e di cui ho appena raccontato, insieme all’ inevitabile chiasso, sono da considerarsi parte integrante e fondamentale della programmazione educativa e didattica della scuola. Rappresentano un momento formativo importante il cui PROTAGONISTA è il bambino.
Sostare, per dedicarsi anche al gioco - importante quanto la didattica vera e propria - non è, quindi, un perdere tempo o uscire fuori dagli schemi…….“uscire dagli schemi” vuol dire andare felicemente controcorrente per essere generosi e non accontentarsi: una festa è un modo per giocarsi la partita dell’educazione fino in fondo con volontà, pazienza e, perché no … coraggio!
E allora ben vengano le feste, il chiasso, il gioco e tutti i momenti di gioiosa condivisione per crescere insieme!
Perciò, di nuovo e SEMPRE grazie a Maestra Enrica e Maestra Maria Efisia.
Isa, come resistere a non ringraziarti per il tuo commento, per lo sguardo con il quale osservi e ci rendi partecipi di riflessioni che io, personalmente, condivido pienamente…
EliminaRiprendo qui la tua frase "una festa è un modo per giocarsi la partita dell'educazione con volontà, pazienza e, perché no... coraggio!".
É proprio così, le feste, così come le tante attività meno formali che, in molti casi, devono forzare per entrare tra le mura scolastiche, sono fondamentali. Sono quelle che modificano gli scenari e consentono di guardarsi e guardare con altri occhi, restituendo ai bambini un'immagine più completa di quelli che sono i suoi compagni di viaggio.
Sono i momenti in cui si costruisce quel clima di appartenenza che è la forza per affrontare insieme tutto il resto.
Allora è chiaro che anche i momenti a “bassa progettualità” devono essere guidati da intenzionalità, dalla consapevolezza del loro peso nella costruzione di relazioni significative e di un rapporto positivo con la scuola.
Per questo: nessuna paura di perdere tempo!
GRAZIE!