mercoledì 20 gennaio 2016

Per una didattica a bassa direttività: sperimentazione assistita

Il Seminario "Per una didattica a bassa direttività", svolto ad Iglesias tra ottobre e novembre, aveva l'obiettivo di offrire l'opportunità di ripensare le pratiche didattiche direttive e proporre altri possibili modelli e strumenti. Non poteva che trattarsi di una prima apertura verso il cambiamento, alla quale far seguire percorsi mirati. È proprio in quest'ottica che ieri, nella nostra scuola, abbiamo avviato un percorso di sperimentazione assistita rivolto ai docenti delle scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Inaspettatamente... trentacinque docenti motivati. Al centro la didattica con gli EAS e quelli che io chiamo i "capovolgimenti necessari", l'utilizzo degli ambienti di social learning e gli strumenti di condivisione. Abbiamo aperto da subito uno spazio virtuale per costruire l'abitudine a una collaborazione orizzontale continua, ma anche per sperimentare in prima persona le buone pratiche che si intende promuovere nelle classi.
A fine serata, al mio rientro a casa, lo spazio era già super attivo. Io ho raccolto e rilanciato condividendo subito i primi materiali e gli impegni operativi che abbiamo assunto. La motivazione è alta e questa fa ben sperare. Proprio bello fare squadra per apprendere insieme. Quando poi, finalmente, succede "a casa propria", fa davvero un grande piacere. Non resta che augurarsi buon lavoro e sperare che presto si mettano in moto in questa direzione tutte le scuole del territorio per dare risposte ai bisogni che i colleghi, durante il Seminario, avevano espresso con grande chiarezza.

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