sabato 21 gennaio 2017

19 gennaio 2017

Post di Sergio Franzin

Dopo la "SORPRESA". Un giorno, anzi soltanto alcune ore, sono trascorse dalla proiezione del DVD 'PREPARATIVI di NATALE', visto insieme con i bambini, i genitori e le maestre della 4^A. Già prima delle 8, dal blog di Enrica arrivano e leggo commenti che mi emozionano, ma che forse, di più, danno una vera misura dei contenuti e della importanza della serata di ieri e di quello che sembra (senza sembra) aver scatenato il mio racconto-filmato della recita. Ovviamente questa misura la devo far stare anche dentro di me, e questo un po' mi imbarazza; in fondo non ero preparato a questa profusione di complimenti e di ringraziamenti che mi sono stati fatti e soprattutto gli uni e gli altri erano assolutamente secondari nella scala delle mie aspettative; ne ho piacere certo, ma l'obiettivo mio principale era quello di esternare le mie emozioni e di rendere a mio modo un grazie per essere stato accolto e ospitato all'interno della recita. Alla fine poi si è solo realizzato un “lavoro”, ma un lavoro, come ha sottolineato Enrica, con uno sguardo ed una cura tutti miei, e dunque unico, e io aggiungo con uno spirito ed una attenzione che sono stati tesi ad evidenziare quello che avevo visto e come lo avevo visto, e a valorizzare le presenze piuttosto che le immagini più o meno riuscite nella nitidezza e nei colori. Mi è piaciuto dedicarmi alla cura delle inquadrature, a cogliere espressioni, sorrisi, movimenti non previsti ma caratteristici dei bambini e anche degli adulti: immagini che una ad una sono oggi quasi diventate memoria, e che a distanza di un solo mese ci fanno già assaporare la nostalgia di un momento passato. Se è venuta fuori una magia, lo ha detto Simona, il merito non è mio, la magia l'hanno resa possibile i bambini e le maestre, disposti e vivi sul palco come sono vivi e disposti nell'aula. I bambini e le maestre non hanno recitato, ci hanno invece permesso di trascorrere con loro due ore in aula, e così abbiamo non solo potuto vederli in "azione" dopo che vengono consegnati alla scuola per tante ore, ma anche apprezzarli in tutta la loro naturalezza. Bambini e maestre non hanno recitato, non hanno "posato", e così anche le fotografie sono state più libere, libere da convenzioni. Una maestra il cui nome tengo nascosto mi ha detto, ieri: <<Sergio, se avessi saputo di più di quello che avevi idea di fare mi sarei vestita meglio! >> Naturalmente ho capito e ho condiviso lo spirito dell'appunto, ma approfitto per sottolineare che sul palco abbiamo visto bambini e maestre interpreti di sé stessi vestiti da sé stessi; nessuno ha dovuto indossare abiti di scena, e anche in questo è racchiusa la forza e l'intelligenza di quella che ho chiamato l'idea teatrale di Enrica Ena: mettere in scena non una recita nata da dei preparativi ma i preparativi stessi, e mostrare la classe non per l'occasione ma per come è ogni giorno. Un applauso per Enrica. Ho prima pensato, poi realizzato e infine proposto alla visione comune i “miei” video, quasi come se fossero dei "quadri" in una esposizione, uno per ogni singola fase della recita. Il "taglio" del filmato e il suo montaggio sono diventati un insieme equilibrato di immagini, di musiche, di cadenze, di rilievi scritti e di riconoscimento delle persone sul palco. Ho potuto decidere da me modalità e tempi, senza vincoli esterni, disponendo di tutto lo spazio ed il tempo che ho ritenuto utile per le mie risorse e per le mie capacità, al solo fine di svolgere una attività che prima di ogni altra cosa mi piace fare. Quello di cui non ero a conoscenza era come bambini, maestre e genitori avrebbero potuto vedere quelle stesse immagini che io ho visto passare di fronte ai miei occhi per tante e tantissime volte e con quali reazioni si sarebbero manifestati. E allora ieri sono stato davvero contento, per le emozioni provocate nei genitori e in chi si è rivisto sul palco, pensando anche che quasi tutti erano ignari del contenuto della “SORPRESA”. Suscitare emozioni vale di per sè un ringraziamento.
Maria Efisia si è emozionata, si è commossa, ha pianto. In sala ma anche altrove non è stata la sola. E se abbiamo pianto, almeno questa volta non è stato di sofferenza. Franca ha fatto "il dirigente", e io credo che prima di tutto sia giusto e ci si debba presentare e rivestire il proprio ruolo ma, e lo ha detto lei, se avesse potuto si sarebbe messa a cantare con Edoardo Bennato. E anche in questo atteggiamento voglio riconoscere il senso di appartenenza che si respirava nell'aria e che ha permesso di superare le formalità e di condividere tutti insieme il dono ricevuto. Isa ce lo ha chiarito e ben ricordato, e a me piace ripeterlo: appartengo a tutto ciò che mi appartiene, mi appartiene tutto ciò a cui io appartengo. Un pensiero rivolto ai bambini. Sul palco li ho visti muoversi come piccoli grandi attori, lo spazio intorno li rendeva grandi, anche fisicamente. In sala, ieri, hanno fatto un chiasso “ordinato”, sottolineando le immagini che via via scorrevano. A casa, di fronte al computer e a più di 500 fotografie da riordinare, scegliere, montare in sequenza, non mi sono mai stancato di osservarli, e poi ho cercato di renderne la bellezza e la naturalezza. Con Marcella, che vedeva qualcosa del lavoro, non siamo riusciti ad un certo punto a tenere il conto di nostre espressioni come <<che bella immagine! è bellissimo,... è bellissima, ....>> Voglio infine ripetere quello che ho detto ai genitori subito dopo la visione del filmato. La recita era stata già vista, quindi troppo presto per riproporla integralmente; alunni e maestre l'avevano costruita e interpretata e hanno reso indimenticabile e unica la serata della rappresentazione, insieme al teatro, alle luci, all'atmosfera pre-natalizia, all'incontrarsi, prendere posto, sorridere ed applaudire insieme. Ieri, ancora tutti insieme, abbiamo soprattutto vissuto un nuovo momento di condivisione. Oggi, finalmente riposte le immagini, rivedo i bambini nella loro reale dimensione. 
Ringrazio tutti.
Sergio

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