- Maestra, è strano e anche un po' triste. Quest'anno, qualunque cosa facciamo, è l'ultima...
Già... qualunque cosa facciamo è l'ultima. Ma, proprio per questo, all'inevitabile malinconia si aggiunge la consapevolezza di come tutto sia effetto di percorsi lunghi, che partono da incastri grandi con forma semplice per poi evolvere, un po' alla volta, fino ad assumere una forma fatta di tanta consapevolezza.
Così è stato per tanti nostri percorsi di storia e di cittadinanza, per quei percorsi che hanno tradotto le ricorrenze in opportunità, come la Festa della Liberazione...
Grazie al nostro blog, oggi ci sono potuta tornare al nostro primo incontro con il 25 aprile, quando tutto è partito da "Il pappagallo francese", dalla parola Libertà, quando io ho scritto per i bambini una semplice filastrocca...
Mi piace la scuola che cresce con loro, che posa un pezzo alla volta con fiducia, che sa che il segreto dell'appropriazione sta proprio nella ricorsività.
Con questi pensieri, e con le parole della mia semplice filastrocca, scritta per bambini di 6 anni, mi accingo ad incontrare i miei quasi ragazzi per sentire ancora una volta con loro il valore profondo della Festa della Liberazione, sicura che lo custodiranno come preziosa eredità.
Come Franci, il pappagallo,
ogni uomo vuol volare
e non cambia per la pelle,
la religione o il suo pensare.
Libertà è proprio questo
scegliere ciò che più ti piace
poter andare e ritornare
dire la tua e sentirti in pace.
Ma una cosa tieni a mente:
ogni passo dentro il mondo
deve esser delicato
Ogni altro come te
vuole esser rispettato.
(Maestra Enrica)
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