mercoledì 13 marzo 2019

Imparare dai bambini, contare sui bambini

Ci sono parole sulle quali fa bene tornare, specie quando la convinzione dominante è sempre la stessa: la scuola che non ingozza non "prepara".
E invece ci sono scelte che hanno radici profonde e che sono sostenute dai nostri più importanti documenti di riferimento - primo fra tutti le Indicazioni nazionali - e dagli studi sul funzionamento dell'apprendimento.

Daniela Lucangeli: "Imparare dai bambini, contare sui bambini"

Sul come funzionano l'apprendere, l'apprendere ad apprendere e sul ruolo delle emozioni nell'apprendimento.

[...] Il potere creativo del cervello non sta nel portar dentro, perché quella è assimilazione; non sta nel portar fuori, perché quello è prodotto già determinato e creato, ma sta nel meccanismo fondamentale che è il da dentro a dentro. Il da dentro a dentro, dice Fischer, neurofisiologo di Harvard, rappresenta la capacità dei nostri neuroni di prendere quello che sai tu, collegarlo a quello che sono io - non so, ma sono io - selezionare le informazioni, buttare quelle non pertinenti e ricollegare in nuovo sapere che non è più quello che è entrato, ma è qualcosa di completamente arricchito di me che si riprodurrà entrando nel circolo. È l'intelligenza sociale, in cui nessuno di noi è intelligente senza l'altro. E l'intelligenza sociale è questo flusso che non è intelligenza, ma intelligere: cioè porto dentro, trasformo e ricostruisco, arricchito di me. Se la scuola adopera un modello in cui io ti insegno, tu apprendi, io verifico che ti insegno, che apprendi che verifico... noi rendiamo plastiche solo le funzioni che riguardano il da fuori a dentro, cioè l'apprendimento passivo a breve termine. Il cervello impara ad imparare l'apprendimento passivo a breve termine, che è quello dell'ingozzamento delle anatre. Siccome il cervello non è stato creato, pensato, disegnato per l'ingozzamento, è intelligente e sputa fuori in breve tempo perché altrimenti non si libera per tutto lo spazio necessario agli apprendimenti successivi.
L'eccesso di carico di quantità e di qualità. Quando il sistema è completamente ingozzato - pensate a quando ci danno da mangiare - cosa produce? Disregolazione dell'organismo, obesità, mancanza di salute. Così fa il cervello. Il cervello più tu lo ingozzi, meno riesce ad entrare nel dentro a dentro, e l'intelligenza è la potenza di modifica, non di prestazione identica, altrimenti il pensiero si ferma. Più voi lo ingozzate di informazioni, date carico di esercizio per la stabilizzazione delle prestazioni e delle procedure, meno ha risorse bioenergetiche per la trasformazione intelligente. Quindi il carico va scelto per la qualità e la quantità adeguata a stabilizzare ciò che è appreso con voi. Tutti i compiti per casa che sostituiscono l'insegnante sono un danno etico ai cervelli altrui.
[...]

Al video dell'intervento (Terzo convegno internazionale Flipnet, Roma 24 febbraio 2017, "Imparare ad imparare - Equipaggiati per il futuro").

Ne consiglio vivamente la visione a tutti i genitori. Trenta minuti spesi bene.

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