domenica 2 febbraio 2014

Per tutti noi

Ho ricevuto questo scritto da Isa, la mamma di Sebastian, e fra me ho detto solo una parola: "Meraviglia". E' di Janusz Korczak.
Ringraziandola, lo condivido con tutti voi.


“Dite: E’ faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi,
inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
E’ piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi
fino all’altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli”.


Henryk Goldszmit nacque nel 1878 a Varsavia in una famiglia ebraica assimilata e benestante e assunse più tardi il nome d’arte di Janusz Korczak.
Studente di medicina frequentò i circoli letterari polacchi. Uomo di grandissima umanità si appassionò alla missione di aiuto ai bambini poveri. Dal 1908 si dedicò al lavoro presso l’orfanotrofio cittadino sviluppando teorie educative non direttive che lasciavano ampio spazio alla libera espressione dei bambini. Un’opera base delle sue teorie pedagogiche fu “Il diritto del bambino al rispetto" scritto nel 1929.
Korcazk credeva che per riformare il mondo occorresse in primo luogo riformare i sistemi educativi.
Verso la metà degli anni Trenta del Novecento Korczak fu vittima dell'ondata antisemita che attraversò la Polonia. Nell'agosto del 1942 fu deportato nel Campo di sterminio di Treblinka insieme a tutti i bambini ospiti dell'orfanotrofio ebraico del Ghetto di Varsavia.

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