Questa mattina, mentre attendiamo che tutti terminino le verifiche d'Istituto, mi avvicino all'isola di Lucilla e Miriam e rimango colpita dai loro bellissimi disegni, tutti sulla nostra vita di classe.
Mentre li guardo, esprimendo il mio apprezzamento, Lucilla mi dice: - Ti ricordi maestra che volevamo scrivere il libro della nostra classe? Beh... ci siamo rese conto che era un lavoro troppo grande, così abbiamo deciso di fare dei disegni e di scrivere una didascalia per ognuno.
Osservo bene e vedo alcune scene della prima elementare. Sorrido, riconosco l'organizzazione del lavoro che ho proposto loro per presentare la nostra esperienza scolastica.
Lo chiedo: - State facendo lo stesso lavoro che abbiamo fatto per il liceo? - La risposta è affermativa.
A quel punto non mi trattengo e osservo tutto nei minimi particolari.
Delle bambine di terza elementare hanno avuto un desiderio: fare un libro sulla vita di classe.
Hanno capito che sarebbe stato un lavoro troppo impegnativo.
Hanno recuperato dall'esperienza una strada possibile e hanno messo su un nuovo progetto.
Hanno ragionato sulle scene da raccontare e hanno avviato il loro lavoro di storytelling.
Modelli offerti, modelli che tornano e che sono già loro con consapevolezza e capacità progettuale.
É proprio vero, con i bambini il tempo perso non esiste.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per aver lasciato un tuo commento! La pubblicazione avverrà entro le 24 ore.
I contenuti offensivi o inadeguati saranno immediatamente rimossi.