Post di Giuseppe Scarpa,
dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo di Santu Lussurgiu
Non credo sia colpa della tecnologia e del registro elettronico. É responsabilità degli umani, della loro miopia cronica, della loro indifferenza, della loro superficialità. E' il risultato dell'ansia da "prestazione efficiente" che fa dimenticare, come in questo caso, che quel che conta davvero è chi effettua la prestazione.
La scuola è un sistema di relazioni. I tecnicismi e le tecnologie non possono dare un adeguato apporto se non poggiano su una visione che privilegia la persona, qualunque sia il ruolo ricoperto, e il rispetto per questa a prescindere dalla sua prestazione. Gli alunni non fanno eccezione, anzi ne sono il più chiaro ed importante esempio. Loro non sono il voto che gli viene dato, ma spesso questo non viene considerato. Gli insegnanti sono chiamati a fare delle valutazioni, ed esprimerle mediate un voto; è sostanzialmente differente dal "dare un voto". In un sistema di questo genere il rischio è che non si riesca ad esprimere compiutamente tutta la fatica dell'apprendere, o al contrario tutte le ragioni del mancato apprendimento. Oltre a generare circoli viziosi di frustrazioni, demotivazioni, disaffezioni, automatismi vuoti di significato.
Ha fatto bene Veronica a denunciare la freddezza, la catena di montaggio che produce un pagellino vuoto di significato e privo, in questo modo, anche della riflessione pedagogica e didattica, della condivisione che al di là dell'opportunità metodologica e della correttezza etica, sarebbe dovuta per legge (tutte le valutazioni sono infatti espressione responsabile dell'organo collegiale e non del singolo componente).
E ora deve fare di più! Significa che non deve mollare, che non deve rinunciare a quella visone strategica imperniata sulle storie dei suoi alunni, che deve insistere a promuovere la scuola delle relazioni e un idea di mondo nel quale non è sola.
Devi crederci Veronica!!! Noi siamo con te, e davanti non ci sono mulini a vento, ma uomini e cose che vanno affrontati con convinzione e governate con decisione. Insieme a te gridiamo forte e ci ribelliamo energicamente a tutte le operazioni routinarie che sviliscono il processo educativo e raccontiamo insieme a te, a tutti i nostri alunni e alle loro famiglie, la bellezza dell'unico mondo possibile.
dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo di Santu Lussurgiu
"Sua Maestà la Tecnologia può essere una cattiva sovrana,
se non si ricorda che al di sopra della tecnica vive l'uomo" (T. Husèn)
se non si ricorda che al di sopra della tecnica vive l'uomo" (T. Husèn)
Non credo sia colpa della tecnologia e del registro elettronico. É responsabilità degli umani, della loro miopia cronica, della loro indifferenza, della loro superficialità. E' il risultato dell'ansia da "prestazione efficiente" che fa dimenticare, come in questo caso, che quel che conta davvero è chi effettua la prestazione.
La scuola è un sistema di relazioni. I tecnicismi e le tecnologie non possono dare un adeguato apporto se non poggiano su una visione che privilegia la persona, qualunque sia il ruolo ricoperto, e il rispetto per questa a prescindere dalla sua prestazione. Gli alunni non fanno eccezione, anzi ne sono il più chiaro ed importante esempio. Loro non sono il voto che gli viene dato, ma spesso questo non viene considerato. Gli insegnanti sono chiamati a fare delle valutazioni, ed esprimerle mediate un voto; è sostanzialmente differente dal "dare un voto". In un sistema di questo genere il rischio è che non si riesca ad esprimere compiutamente tutta la fatica dell'apprendere, o al contrario tutte le ragioni del mancato apprendimento. Oltre a generare circoli viziosi di frustrazioni, demotivazioni, disaffezioni, automatismi vuoti di significato.
Ha fatto bene Veronica a denunciare la freddezza, la catena di montaggio che produce un pagellino vuoto di significato e privo, in questo modo, anche della riflessione pedagogica e didattica, della condivisione che al di là dell'opportunità metodologica e della correttezza etica, sarebbe dovuta per legge (tutte le valutazioni sono infatti espressione responsabile dell'organo collegiale e non del singolo componente).
E ora deve fare di più! Significa che non deve mollare, che non deve rinunciare a quella visone strategica imperniata sulle storie dei suoi alunni, che deve insistere a promuovere la scuola delle relazioni e un idea di mondo nel quale non è sola.
Devi crederci Veronica!!! Noi siamo con te, e davanti non ci sono mulini a vento, ma uomini e cose che vanno affrontati con convinzione e governate con decisione. Insieme a te gridiamo forte e ci ribelliamo energicamente a tutte le operazioni routinarie che sviliscono il processo educativo e raccontiamo insieme a te, a tutti i nostri alunni e alle loro famiglie, la bellezza dell'unico mondo possibile.
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