mercoledì 24 dicembre 2014

Auguri per altri, auguri per tutti noi

Quando qualcuno dice meglio di te ciò che vorresti, non puoi che unirti alla sua voce. Per questo, condivido con voi gli auguri che Eugenio Scardaccione, Dirigente Scolastico, ha mandato "a mo' di Circolare natalizia" a docenti, alunni e genitori del suo Istituto, l'IISS "Tommaso Fiore" - Modugno (BA).
Io ho sentito ogni parola nella pelle.

“…Il maestro deve indovinare negli occhi dei ragazzi le cose belle che essi vedranno chiare domani e che noi vediamo solo in confuso oggi”. 
(Da Lettera a una professoressa della scuola di Barbiana)

Gentilissimi docenti, alunni e genitori,
ho voluto iniziare questa circolare particolare con una riflessione semplice e profonda tratta dalle parole dei ragazzi della scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani, perché gli auguri particolari che voglio rivolgere a tutti coloro che hanno a che fare con l’educazione e l’istruzione, ho intenzione di riempirli di un pieno di speranza, di tenerezza e di vigore. Nonostante le famiglie, le scuole, il tessuto sociale non stiano vivendo esperienze esaltanti dal punto di vista lavorativo, morale e finanziario. Anzi! È giunta l’ora di resistere ed interpellare la propria coscienza, per dare un senso e un significato allo scandire delle giornate, non ingabbiati da ritmi frenetici, in modo da spingere ognuno di noi ad impegnarsi e a cambiare in meglio.

Con grande rispetto di ogni credo religioso, le festività natalizie ci ricordano che Gesù, figlio di un semplice falegname come Giuseppe e di una donna accogliente e determinata come Maria ha divulgato e praticato in maniera infaticabile, un messaggio evangelico anticonformista, scomodo ed impegnativo. In cima alla montagna, davanti ad una moltitudine di persone, ha reso beati i costruttori di pace e di giustizia. E ha testimoniato concretamente che le relazioni intrise di amore, passione, ascolto e spirito di inclusione possono cambiare e trasformare in meglio la nostra esistenza. A partire dai piccoli gesti come un sorriso, una stretta di mano, una pacca sulla spalla, una carezza, una parola gentile, un incoraggiamento, una cortesia per consentire a chi è caduto di rialzarsi e continuare il cammino.

Il rancore, l’indifferenza, il tirare a campare, la delega in bianco e il disimpegno, ci rendono infelici, tristi, insoddisfatti, non ci accompagnano e non facilitano la realizzazione dei nostri sogni e delle legittime aspirazioni che desideriamo realizzare. Abbiamo bisogno, invece, di rallentare i ritmi di vita, fare delle salutari soste di riflessione e costruire tutti i giorni un mosaico di solidarietà, dignità, bellezza, sobrietà, e cura raffinata per i beni comuni, dove ciascuno da protagonista attivo, non da suddito, possa fare la propria parte. Altro che corruzione e complicità con il malaffare a vari livelli! Prima di addormentarsi, per porre rimedio il giorno dopo, diceva M.Luther King, si chiedeva: “Di cosa mi sono indignato oggi?”. Tale da stimolare quella giusta indignazione che aiuta ciascuno ad avere mente e cuore aperti e forieri di larghi orizzonti ed impegnarsi a costruire una società più giusta, nonviolenta, solidale, rispettosa delle diversità, in maniera tale da realizzare il sogno di una bella “convivialità delle differenze”, come amava ripetere il vescovo Tonino Bello.
Insomma, desidero porgere a tutti e tutte voi auguri profumati e gioiosi, in maniera tale che la speranza, la tenerezza e il vigore di cui sopra, ci accompagnino nell’ordinaria quotidianità per intraprendere un liberante, soddisfacente, ritmico cammino di consapevolezza. E prendo in prestito le parole del grande direttore d’orchestra Claudio Abbado, che ci ha lasciato un’eredità significativa “Il segreto della vita è trovare sempre qualcosa di meglio, avere nuove ispirazioni, nuovi entusiasmi. La cultura è un bene comune e primario, come la musica, l'acqua, la scuola, i teatri, le biblioteche, i musei, i cinema, che sono come tanti acquedotti”.

Che il Natale 2014 insieme al prossimo 2015 possano farci compiere passi in avanti e concepire pensieri liberanti, tanto da soddisfare la nostra “sete” per essere e diventare migliori. E suonare insieme ad altri una musica dell’anima e della mente.

Eugenio Scardaccione
Dicembre 2014

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