Per me, un momento fondamentale del mio essere insegnante, è il tragitto da casa a scuola. È il momento in cui, dopo essermi completamente implicata, ritorno al silenzio e rivedo ogni momento della giornata. I discorsi, le proposte, i bambini al lavoro, un litigio, le mie reazioni, lo sguardo di un bambino sul quale non mi sono soffermata abbastanza, il mio tono di voce, il mio intervento ormai stanco su una difficoltà... È il momento in cui mi faccio male e bene. Osservo e mi osservo. Io davanti alle scene della mia mattinata. Io davanti a me stessa, a riconoscere quanto lavoro devo ancora fare. È lì, in quella strada e in quel tempo, che ogni giorno riincontro le mie convinzioni. Riscelgo che insegnante voglio essere. Arrivo a casa che il silenzio è finito, e il mio pensiero è già su domani, con l'urgenza di trovare le strade che possano consentirmi di fare meglio.
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