Questa mattina, le nostre ore di matematica, dopo esserci dedicati con il software al rinforzo dei numeri oltre il mille, le abbiamo interamente dedicate alle correzioni. Avevamo diversi esercizi da verificare, alcuni erano sul libro, altri sul quaderno.
Come al solito, abbiamo fermato l'organizzazione alla lavagna e, subito dopo, divisi in coppie, è partito il lavoro autonomo. Il mio compito è stato semplicemente quello di supervisionare, di offrire qualche suggerimento, di richiamare l'attenzione di tutti ogni volta che un errore si faceva risorsa collettiva.
Mentre li osservavo al lavoro, non ho potuto fare a meno di tornare con il pensiero alle tante ore destinate alla correzione alla lavagna. Alunni immobili e silenziosi ad aspettare l'alternarsi dei compagni, con il solo desiderio di avere la fortuna di essere chiamati per interrompere la monotonia di un tempo eterno, in cui spesso l'errore cambia forma solo sul quaderno.
E ho messo di nuovo a fuoco. A scuola si è insieme. É davvero questa la più grande risorsa.
Ho poggiato lo sguardo attento su ogni coppia. Li ho visti confrontarsi, discutere, cambiare posizione per comunicare meglio. Avvicinarsi, abbracciarsi, prendersi le mani per rifare bene i conti. Tutti intenti a trovare e correggere gli errori, ma anche a ricominciare insieme quando necessario.
Ancora una volta mi sono resa conto che basta davvero poco perchè la classe da luogo di controllo si faccia spazio di apprendimento. Forse, alla fine, è solo questa scelta a cambiare tutto.
Alcuni scatti (non ho resistito...)
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